13 Mar IL CIBO NELL’ERA DELL’ANTROPOCENE
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ll consumo eccessivo di carne è una minaccia all’ecosistema e alla nostra salute.
“Il Cibo nell’Era dell’Antropocene”
In tale documento si afferma che la produzione alimentare globale è la più grande pressione causata dagli esseri umani sulla Terra, minaccia gli ecosistemi e la stabilità stessa del sistema terrestre; le attuali diete rappresentano anche un grave rischio per la salute umana, tanto che con “diete sane” sarebbero evitabili oltre 10 milioni di decessi/anno, per l’esattezza da 10.8 a 11.6 (19 – 23.6% di tutte le cause di morte).
Diete “sane” sono quelle che garantiscono adeguato apporto calorico, aumentato consumo di alimenti vegetali, riduzione di alimenti di origine animale e grassi saturi e solo piccole quantità di cereali raffinati, cibi trasformati e zuccheri.
La Lancet Commission propone che entro il 2050 si riduca di oltre il 50% il consumo di cibi malsani ( carne rossa e zucchero) e si aumenti di oltre il 100% quello di cibi sani (noci, frutta, verdura e legumi).
Per raggiungere tali obbiettivi sono indispensabili ed urgenti cambiamenti sostanziali sia per quanto riguarda le abitudini alimentari che le pratiche di produzione agricola e soprattutto gli allevamenti intensivi.
Riducendo monocolture, spreco alimentare, uso di fertilizzanti, pesticidi, acqua e consumo di carne, l’agricoltura da fonte di produzione di gas climalteranti e di perdita di salute può diventare viceversa soluzione di questi problemi grazie al sequestro di carbonio organico per l’aumentata fertilità dei suoli, le minori flatulenze degli animali e la produzione di cibi che portano salute e non malattie.
Un cambio di rotta è necessario ed urgente e soprattutto non è più accettabile che questa zootecnia sia destinataria di circa i 2/3 della Politica Agricola Comunitaria (PAC), come purtroppo confermato il 23 ottobre scorso dal Parlamento Europeo.
L’adeguato utilizzo delle risorse della PAC è il fine della Coalizione Cambiamo Agricoltura, di cui anche Isde fin dall’inizio fa parte, e siamo tutti impegnati affinché le scelte operate siano coerenti con una transizione ecologica in grado di salvaguardare clima, biodiversità, benessere animale e salute umana e di cui purtroppo per ora sentiamo solo parlare.