05 Mag VILLA RIVA -RAPALLO
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COMUNICATO STAMPA
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Genova, 5 maggio 2021 –
Italia Nostra Genova contesta e chiede con forza di rivedere la scelta politica al momento fatta dall’amministrazione comunale di Rapallo in merito al destino della storica Villa Riva, di proprietà del Comune di Rapallo e che il Sindaco Carlo Bagnasco ha dichiarato di voler alienare.
La villa Riva costituisce, assieme alle ville Porticciolo e Tigullio, al Castello e al complesso delle Clarisse, un parco costiero storico monumentale unitario ed è quindi da considerare inscindibile dagli altri elementi di questo paesaggio.
Tutta questa area unitaria di parco monumentale è stata oggetto di una delle prime dichiarazioni di notevole interesse pubblico formulate ai sensi della legge 1497 del 1939 quali bellezze individue e bellezze integrate sviluppatasi in fregio alla strada Aurelia .
Tale complesso è un patrimonio civico unitario a cui la comunità di Rapallo è particolarmente legata, anche perché villa Tigullio, alla quale villa Riva è collegata con funzione di nobile accesso al mare, ospita il museo del merletto e la biblioteca internazionale .
La villa Riva è stata oggetto di dichiarazione di interesse culturale per il suo raffinato valore architettonico, la ricchezza del giardino storico, la memoria internazionale di Rapallo.
Chiediamo che il patrimonio culturale pubblico di Rapallo mantenga la sua identità anche quale servizio pubblico di ricreazione materiale e spirituale per le giovani generazioni, e che la Villa Riva, di cui il Comune ha proposto l’alienazione (previo parere della Soprintendenza), resti patrimonio culturale pubblico della città, e che quindi il complesso dei Parchi Pubblici del Comune di Rapallo, oggetto di vincolo paesaggistico e monumentale, non sia frazionato e privatizzato.
Chiediamo che la Soprintendenza supporti ed indirizzi l’amministrazione comunale di Rapallo nel definire il destino di Villa Riva: comprendiamo infatti che l’amministrazione comunale sia preoccupata per i costi di manutenzione e restauro dell’edificio, ma riteniamo sbagliato che questo problema venga aggirato attraverso l’alienazione del bene. Al contrario auspichiamo che vengano stanziate risorse finanziarie già disponibili a bilancio e vengano contestualmente reperiti finanziamenti pubblici da enti superiori o attraverso bandi.
Chiediamo che sia predisposto un progetto complessivo di rigenerazione e restauro del monumento secondo le previsioni della legge 160/2019, partecipando al bando in corso con l’auspicata collaborazione della Soprintendenza .
Infine auspichiamo che il Ministero della Cultura, che ha dimostrato sensibilità per diverse vicende del patrimonio culturale e paesaggistico di Rapallo, avvii un progetto di tutela attiva sull’areale del Tigullio, del Promontorio di Portofino, del Comune di Rapallo, quale azione concreta di educazione al bello ed ai valori civici che sarebbero gravemente frustrati da un’incomprensibile privatizzazione nella non auspicata direzione di nefaste e miopi politiche del passato assurte ahinoi a paradigma di errore da non ripetere, la famosa ‘rapallizzazione’.